STORIA
COME NASCE
In una zona economicamente depressa, all'inizio degli anni '80 un gruppo di volontari scelse questo spazio come sede di un'associazione di volontariato per attuare progetti solidali.
Fondata da Leo Amici, l'associazione cresce e con lei il piccolo paese, luogo unico dove il turismo diventa solidale, dove l'ospite fruisce di strutture qualificate il cui utile è tutto destinato ad interventi umanitari in Italia e all'estero.
LE ORIGINI
Da Civitavecchia, dove abitava, Leo Amici raggiungeva spesso Cattolica dove, come in numerose altre città, lo attendeva un gruppo di giovani affascinati dalla sua personalità e dal suo progetto di solidarietà verso gli anziani, gli ammalati, i bambini orfani.
Alla fine degli anni ’70 tutti insieme cercarono un luogo adatto per ciò che inizialmente sembrava solo un sogno: un piccolo paese tutto da costruire e per di più dedicato alla pace, all’amore e alla fratellanza.
Il piccolo podere di 20 ettari con al centro un laghetto a forma di cuore, acquistato con una colletta nel 1982, divenne l’ultima tappa della ricerca. Ora si doveva riuscire a rendere concreto quel sogno che sembrava impossibile.
Il lago devastato da un canneto aveva l’aspetto di una palude, ma i campi di grano e di orzo, pronti per la trebbiatura, davano una certa rassicurazione sia per il loro colore che per il loro aspetto rigoglioso.
Laggiù, all’orizzonte, oltre le colline di Rimini, una striscia di mare celeste…
Iniziò, così, una grande gara di solidarietà. Quelle centinaia di giovani, riunitisi giuridicamente nell’Associazione Dare, contribuirono con il loro volontariato a tracciare le prime strade, a scavare i primi drenaggi e le fondamenta del progetto.
Al mattino presto il primo ad arrivare era Leo Amici accompagnato da Maria di Gregorio che, insieme al marito Tonino e ai figli Daniela e Stefano Natale, formava la famiglia che lo aveva seguito da Civitavecchia. Inoltre c’erano Federica Varchetta, amica di Daniela, e Carlo Tedeschi. Poi, a poco a poco, tutti gli altri del circondario raggiungevano questo piccolo gruppo.
Il primo lavoro urgente fu la trebbiatura e il ricavato della vendita del grano e dell’orzo sembrò un tesoro da investire in mattoni, attrezzi per la campagna, trattore e ruspe per gli scavi.
Si andava ogni giorno a Taverna a prendere l’acqua dalla fontana della piazza e si riempivano le taniche che servivano per il fabbisogno.
Walter Andreani, un giovane geometra, si prodigava nella realizzazione del progetto organizzando squadre per il cantiere sempre più numerose: i giovani, professionisti o meno, indossavano panni da lavoro e lavoravano anche di notte. Né la pioggia, né la neve o il gelo fermavano il loro entusiasmo e la loro buona volontà.
Si costruì subito un capannone per ospitare i volontari per i pasti e i momenti di incontro ed il pranzo, già pronto, veniva portato da Cattolica dove era stato cucinato in casa di amici. In quel podere con lago, infatti, non c’erano né acqua, né gas, né tantomeno corrente elettrica.
Il passaparola fu a tamburo battente cosicché, soprattutto il sabato e la domenica, giungevano volontari da numerose città italiane e anche dall’estero.
Quando il gruppo di Zurigo oltrepassava l’ingresso, puntuale come sempre, iniziava immediatamente il lavoro da dove aveva lasciato la settimana precedente. Non erano i soli, però, a raggiungere da lontano il podere.
Leo Amici aveva conosciuto nei suoi viaggi, infatti, e nelle riunioni a porte aperte sia nelle case private che nelle università, centinaia e centinaia di giovani che da lui avevano ricevuto partecipazione ai loro problemi, risposte alle loro domande, rispetto e tanto altro.
Interi nuclei familiari, alcuni dei quali si erano disgregati e che lui aveva saputo riunire aiutandoli a superare le difficoltà, nel tempo si trasferirono pertanto da città lontane nel comune di Monte Colombo per partecipare, unirsi all’Associazione Dare e sostenere ciò che stava realizzando: il bellissimo progetto di solidarietà in comune con Leo Amici.
La gente del posto, ma anche le auto di passaggio provenienti da Rimini o da Morciano, si fermavano sulla strada prospiciente a guardare la continua trasformazione di quel fazzoletto di terra che brulicava di vita e di novità e cominciò a definire quei giovani «quelli del lago», poi «i signori del lago» infine i «Ragazzi del Lago».
Ripulendo il podere si scoprì un ex porcile, ormai ricoperto dal verde della natura, che i vecchi proprietari non usavano più da vent’anni. Si trasformò subito in un’umile abitazione che, in mezzo a tanto fango, sembrò però una reggia. Tutti la scelsero come dimora di Leo Amici che pregarono di andarvi ad abitare. Era lui, infatti, il fiduciario del progetto e lo sapeva ben guidare.
Per tutte le incombenze vi si trasferì anche la famiglia di Maria di Gregorio, che già a Civitavecchia lo aveva ospitato e sostenuto nel suo impegno di solidarietà verso il prossimo.
Si demolì, per poi ricostruirla, la fatiscente casa colonica e la sera, dopo una giornata di lavoro, ci si incontrava intorno al fuoco per stare insieme… si cantavano canzoni popolari ed era piacevole sentirsi soddisfatti della giornata.
Parallelamente ai piani delle costruzioni che salivano velocemente, si costruì il primo bar e si montò anche il primo teatro tenda. Iniziarono, così, ad apparire le prime chitarre, le prime canzoni dedicate a Leo Amici e anche i primi spettacolini dei Ragazzi del Lago (ancora oggi la compagnia teatrale professionale mantiene lo stesso nome).
Quando alcuni ragazzi di Rimini vittime della droga chiesero aiuto, Leo domandò agli altri giovani se avessero in animo di aiutarli, mettendoli in guardia che l’impegno sarebbe stato duro e che occorreva tanto amore. Molti fecero così un’intensa esperienza di solidarietà, carità e fratellanza.
Dopo 4 anni dall’inizio del Lago di Monte Colombo, nel 1986 Leo Amici morì.
Ormai, però, la sua voce che aveva già detto e risposto, le sue tracce, i fatti, il ricordo del suo sguardo e del suo sorriso, la sua fede ed il suo esempio, avrebbero sostenuto tutti coloro che continuarono a realizzare il suo progetto… da sogno!
LO STATO ATTUALE
Il Lago di Monte Colombo, offre opportunità di formazione professionale per tanti giovani: dalle strutture ricettive fino al Teatro Leo Amici, denominato da oltre 30 anni "tempio del musical" che ospita produzioni di grande successo rappresentate in Italia e all'estero. E' una fucina di talenti artistici - ballerini, cantanti, attori - apprezzati poi in ambito televisivo e teatrale nazionale.
Il Lago di Monte Colombo, un vero e proprio resort aperto al pubblico, comprende inoltre il ristorante pizzeria sul lago La Grotta della Giamaica con un veliero protagonista in passato di grandi film sulla pirateria.
L'Hotel Villa Leri SPA, con un centro benessere naturale, spazi verdi e passeggiate lungolago.
L'uso di prodotti per i nostri ristoranti che garantiscono qualità e stagionalità hanno portato la Chef di Villa Leri Nadia Cenci a vincere il titolo "Primi d'Italia" nei primi anni 2000.
Ospita mostre d'arte come attualmente "+Sè-Io=Pace", mostra nazionale itinerante sulla pace che ha toccato nel 2016 e 2017 Pesaro, Milano, Trento, Assisi, Foggia, Teramo, ecc.
Sulle rive del lago il Museo Leo Amici racconta, nelle sue ampie sale, la nascita del luogo e la biografia dei suoi fondatori, anche attraverso mostre permanenti pittoriche e fotografiche.
Il Lago di Monte Colombo è luogo di partenza per escursioni nella vicina San Marino, Montegridolfo, San Leo, Pennabilli, Acqualagna...